La mitica Route 66.

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    La Route 66 e' uno dei rari esempi di strada con caratteristiche in un certo senso storiche, un percorso lungo il quale il passaggio di persone e merci ha assunto significati culturali e non solo per le comunita' direttamente attraversate.

    Per trovare esempi comparabili bisogna risalire alle grandi strade imperiali romane, attraverso le quali la cultura di Roma si diffondeva nel mondo allora conosciuto arricchendosi pero' continuamente dei contributi provenienti dalle province piu' lontane.

    Questo percorso si compone di numerosi elementi, edifici, paesaggi, ponti, ciascuno con diversi stati di conservazione e risalenti a momenti successivi nella storia della strada. La Route 66 e' un corridoio che collega elementi con caratteristiche diverse ma legati da un tema comune, la strada, ed in grado di comunicare un' unica sensazione di movimento nello spazio e nel tempo.

    Molte delle strutture sono ancora in buone condizioni e attualmente in uso, in gran parte per attivita' commerciali. Almeno il 25% degli edifici richiede sostanziali ristrutturazioni mentre un altro 25% non e' piu' economicamente recuperabile e scomparira' entro questo decennio.



    Le caratteristiche degli edifici commerciali lungo la Route 66 sono molto differenziate e rispecchiano stili e tecniche costruttive diverse come si sono andate evolvendo dai primi anni del secolo ad oggi. Gli aspetti architettonici piu' comuni possono essere fatti risalire all' Art Deco' ed al Pueblo Revival mentre la tecnica di costruzione piu' caratteristica rimane quella denominata Ozark Giraffe.

    L'Art Deco' si ritrova comunemente sia negli stili Zigzag che moderno. Lo Zigzag consisteva in decorazioni geometriche in basso rilievo applicati alle pareti esterne delle costruzioni, un tipico esempio il ponte della 11th Street a Tulsa Oklahoma. Questo stile ornamentale era molto popolare all'epoca della Prima Guerra Mondiale sino al 1930 quando venne rimpiazzato da quello denominato "Streamlined", letteralmente Art Deco' Aerodinamico.

    Le decorazioni vennero abbandonate quasi completamente e l'attenzione si sposto' in particolare sulla forma esterna dell'edificio, spigoli arrotondati e finestre circolari ne erano gli aspetti piu' evidenti.

    Tipici esempi si possono trovare al Coral Court di St Louis e allo U-Drop Inn a Shamrock, Texas. Questo stile architettonico era particolarmente adatto per edifici industriali riuscendo a suggerire un senso di velocita' ed efficienza a strutture di per se' stesse massicce e pesanti.

    Questa evoluzione fu largamente influenzata dalla Grande Depressione e quindi dall'esigenza di costruzioni solide ma a costi contenuti. Mentre lo ZigZag richiedeva materiali lavorati artisticamente e abilita' di posa in opera il Deco' Moderno era ideale per produzione su larga scala, spigoli arrotondati, finestre disposte in file verticali e circondate da profili prefabbricati di acciaio, tetti a terrazza.

    Questo permise la costruzione di edifici solidi in tempi brevi, a basso costo e senza dover impiegare mano d'opera specializzata.

    L'architettura Pueblo Revival nacque invece nel New Mexico all'inizio del secolo e rappresento' in gran parte la ripresa dello stile degli antichi Pueblo indiani. In generale le costruzioni erano massicce con travi, gocciolatoi e terrazze sovrapposte spesso solcate da canali per il drenaggio dell'acqua piovana. Le caratteristiche costruttive rispecchiavano le particolarita' climatiche del territorio originario, i muri erano molto spessi per assicurare l'isolamento termico estivo ed invernale ed in grado di garantire la stabilita' dell'edificio pur costruito con materiali poveri reperiti sul posto.

    Le terrazze su livelli sovrapposti, elemento peculiare della vita delle comunita' indiane, vennero arricchite con verande ricoperte di tettoie in legno e collegate con scale che arricchirono notevolmente l'aspetto di questo stile originariamente povero e primitivo.

    Sino agli anni '20 le costruzioni in stile Pueblo furono comuni nel New Mexico e nell'Arizona anche per le abitazioni. Il primo esempio di Hotel realizzato in questo stile fu El Ortiz Hotel a Lamy risalente al 1909 e successivamente il famoso La Fonda Hotel a Santa Fe'. Negli anni successivi divenne la caratteristica comune della maggior parte degli edifici commerciali dal Midwest sino alla California, in particolare i Motor Courts ne fecero il loro carattere distintivo e di richiamo. Furono costruiti in serie con finiture di stucco per richiamare l'intonaco color ocra dei pueblo indiani originali e si diffusero in migliaia di esemplari lungo tutta la parte ad ovest del Missouri.

    In quasi tutte le citta' vi sono ancora esempi di questo stile in particolare in New Mexico, Arizona, California e Texas. Lo stile si diffuse anche ad est e in particolare nel Casa Grande Motel a St Louis Missouri.

    L' Ozark Giraffe e' una tecnica di costruzione sviluppata dagli indiani nei secoli precedenti e basata su l'impiego di lastre di pietra, malta e ghiaia. E' una tecnica povera che utilizza largamente materiali presenti nel territorio e si diffuse soprattutto nell'edilizia rurale intorno agli anni '30. Spesso venne anche impiegata per ristrutturare edifici precedenti e fu molto popolare principalmente in Missouri, Kansas e Oklahoma.

    Esempi significativi sopravvissuti sino ad oggi sono il Wagon Wheel Motel in Missouri e il Rock Cafe a Stroud, Oklahoma.

    La maggior parte comunque degli edifici commerciali lungo la Route 66 non si rifecero a stili architettonici definiti ma rispecchiarono piuttosto i gusti semplici e quasi sempre le limitate risorse economiche dei costruttori. Spesso si trovano richiami ai Ranch del West o nel SouthWest alle missioni spagnole come il Paradise Motel a Flagstaff. Ci sono esempi di costruzioni in pietra come il Beale Motel a Kingman ed altri ispirati ai Teepee indiani come il Tee Pee Restaurant a Lupton ed i famosi Wigwan Motel a Hollbrook e Rialto.

    La maggior parte degli edifici commerciali erano costruiti per rispondere in primo luogo ad esigenze di funzionalita' ed economicita' pur presentando spesso aspetti originali e specifici.



    I luoghi di sosta per i viaggiatori sono uno degli aspetti piu' interessanti dell'architettura commerciale lungo la Route 66, i Motel e Motor Court che ancora si incontrano rispecchiano l'evoluzione del design e delle tecniche costruttive in funzione delle esigenze economiche e logistiche della clientela dagli anni '20 al giorno d' oggi.

    Gli Hotel dominarono il campo dell'industria alberghiera nei primi anni del secolo. Si trovavano al centro delle citta', spesso vicino alle stazioni ferroviarie ma pochi erano adatti ai viaggiatori in automobile. I garage, dove esistevano, erano lontani e personale addetto doveva provvedere al parcheggio delle auto ed al loro recupero, naturalmente a pagamento.

    L'organizzazione degli Hotel era impostata sulle aree comuni : larghi ingressi, lunghi corridoi, grandi ristoranti, sale da banchetti, coffe shop, sale da ballo e da congressi. Viceversa gli spazi privati erano ridotti al minimo: un letto, una piccola scrivania ed un bagno. Questo rapporto tra spazio pubblico e privato influiva anche sulla composione delle entrate economiche degli Hotel che derivava solo per il 50% dall'affitto delle stanze.

    Anche se alcuni Hotel hanno fatto parte della storia della Route 66 essi rimasero indissolubilmente legati piu' alla ferrovia che al traffico stradale. El Garces a Needles e l'Harvey House a Bastow sono notevoli dal punto di vista architettonico ma difficilmente furono frequentati dai primi viaggiatori in automobile. Altri Hotel come El Rancho a Gallup e quello di Otman divennero famosi come meta di celebrita' cinematografiche ma difficilmente alloggiarono schiere di automobilisti stanchi e impolverati nei primi anni della Route 66.

    La maggior parte degli americani che percorsero la Route 66 nei primi anni non alloggiarono negli Hotel ma in altre strutture piu' adatte che si svilupparono in risposta al crescente traffico automobilistico. I Motel, gli alloggi piu' comuni nell'ultimo periodo, rappresentarono la naturale evoluzione delle altre strutture piu' semplici che nacquero all'inizio lungo la strada, come gli Auto Camp e i Turist Home che costituirono le prime alternative agli inadatti e costosi ed inadatti Hotel.

    Quando il traffico stradale comincio' a diventare significativo le citta' ed i paesi lungo la strada attrezzarono alla loro periferia aree adatte per i campeggiatori, gli Auto Camp. Questo rispose ad esigenze di sicurezza pubblica, gli estranei erano potenzialmente pericolosi, ed i luoghi di sosta furono dotati gratuitamente di acqua, toilette, docce e spesso anche di vigilanza armata. Non bisogna dimenticare che la Route 66 collego' per la prima volta comunita' prima quasi isolate e per le quali gli estranei erano avvertiti come un potenziale pericolo. Le prime aree attrezzate insomma assomigliavano molto agli attuali campi di sosta per nomadi.

    Il traffico crescente comunque attiro' sempre piu' operatori privati nel business dei campeggi che cominciarono ad assumere una conformazione piu' definita con i servizi raggruppati in un edificio centrale e i luoghi per le tende attrezzati con tavoli ed il necessario per cucinare. Alcuni campeggi di questo tipo sopravvivono ancora come il Camp Joy a Lebanon, Missouri e il Red Arrow Campground a Thoreau, New Mexico.

    Quasi contemporaneamente nacquero anche le Turist Home che offrivano in pratica gli stessi servizi dei campeggi ma in stagioni od in aree in cui il clima non permetteva di pernottare all'aperto in una tenda. Originariamente si trattava per lo piu' di abitazioni private lungo le strade di accesso alle citta' che affittavano una o piu' stanze da letto per la notte ai viaggiatori. Se ne trova ancora un bel esempio a Flagstaff, Arizona, in South San Francisco Street, ormai in pieno centro urbano.

    Alla meta' degli anni '20 il numero di viaggiatori in automobile divento' sempre piu' importante e cio' fece sorgere numerose stazioni di servizio alla periferia dei paesi per il rifornimento dei veicoli in transito e contemporaneamente la crescente domanda di alloggi per la notte comincio' ad essere soddisfatta anche dalle cosiddette Cabin Camp o Cottage Camp. La loro crescita ed il successo furono vertigginosi, ad esempio Amarillo aveva tre strutture in funzione nel 1926 e ben 25 due anni dopo. Il successo della Route 66 richiedeva e otteneva risposte immediate.

    Sorsero tre tipi distinti di Cabin Camp: i campeggi con aggiunta di Cabins, i Cabin Camps veri e propri ed infine le Turist Home con aggiunta di Cabins. La disposizione degli alloggi fu la piu' svariata, in file, a elle oppure a gruppi, non esisteva alcuna regola in proposito ed ognuno si regolo' come permetteva il terreno a disposizione.

    I Cabin Camps offrivano indubbi vantaggi, erano normalmente nelle aree intorno alle citta' dove il terreno costava poco e per dimensioni inferiori alla ventina di unita' potevano essere gestiti da solo due persone, normalmente marito e moglie senza spese aggiuntive per il personale. I costi di questo tipo di alloggio poterono essere contenuti drasticamente e quasi nessun Hotel riusci' a reggere la concorrenza se non a prezzo di un deterioramento inaccettabile del servizio. I Cabin Camps intercettavano i viaggiatori all'ingresso dei centri urbani, i parcheggi erano comodi e piu' di tutto erano assolutamente informali dal punto di vista del comportamento e dell'abbigliamento richiesto.

    Le strutture meglio organizzate vennero presto chiamate Cottages, si trattava di costruzioni piu' solide ed in grado di svolgere il loro servizio durante tutto l'anno. Per motivi organizzativi assunsero sempre di piu' disposizioni geometriche, la forma ad U prese il nome di Motor Court, comunque difficilmente superavano le dieci unita' abitative. Dopo il1930 si comincio' ad affiancare a ciascuna camera il relativo garage coperto che divenne l'elemento di separazione e di unione con il resto del complesso. La reception trovo' posto in un edificio separato, normalmente al centro. Dal punto di vista architettonico cercarono sempre piu' di assomigliare a piccoli quartieri urbani per dare al viaggiatore un senso di familiarita' e di normalita'.

    Lungo la Route 66 sopravvivono molti esempi di di Cabin Camps e Cottage Courts alcuni dei quali con interessanti aspetti architettonici. Certi sono in stile tradizionale, il Rancho Court in Springfield Missouri , il Wagon Wheel Motel a Cuba e lo Shamrock Motel a Sullivan sono costruiti con la tecnica Ozark Giraffe. Altri interessanti Cottage Courts sono i Wigwam Motel di Shamrok Arizona e Rialto California, costruiti in cemento secondo lo stile della tenda indiana e decorati con motivi geometrici tradizionali. Probabilmente quello piu' caratteristico e' il Coral Court di St. Louis, uno dei primi esempi di Art Deco' moderna, che purtroppo verra' abbattuto nonostante sia registrato come proprieta' pubblica e protetto dalle leggi federali.

    I Motor Court derivarono la struttura dai Cottage Court pero' con tutte le unita' riunite in un unico edificio e spesso eliminando i garage a fronte di parcheggi all'aperto. Spesso all'interno dell'edificio si ricrearono aree comuni come Coffe Shops o ristoranti, replicando in parte la struttura originale dell'Hotel classico ma fuori dai centri urbani ed in modo molto informale. La varieta' degli stili fu notevole anche se i temi western risultarono prevalenti, si trovano anche notevoli esempi in stile spagnolo e richiami alle antiche missioni cosi' come in stile Pueblo revival. Nomi come El Rancho e Casa Grande erano molto diffusi anche ad est del Missouri.

    Ad Albuquerqe si trova la maggiore concentrazione di Motor Courts in stile Pueblo come El Vado, Zia Motor Lodge, Aztec Motel e innumerevoli altri.

    Dopo la seconda Guerra Mondiale i nuovi Motor Court furono chiamati Motor Hotel e poi Motel ma purtroppo a fronte di uno sviluppo tumultuoso ben pochi poterono rivaleggiare in stile con i precedenti. La necessita' di ridurre i costi di costruzione porto' a standardizzare i progetti a prezzo dell'individualita' di ciascun Motel. Ormai si cominciava ad intuire che la Route 66 sarebbe stata superata da nuove strade, i costi erano lievitati e l'offerta sempre crescente di opportunita' in franchising scoraggiarono quasi tutti gli investitori ad aprire nuovi motel.

    Comunque la costruzione dei Motel raggiunse l'apice nel decennio tra il 1950 ed 1960 anche se molti proprietari furono spesso rovinati da una concorrenza sempre piu' agguerrita e feroce. In molti casi i servizi forniti diventarono scarsi e la manutenzione delle unita' risulto' molto scadente. I nuovi proprietari intrapresero opere di ristrutturazione che quasi sempre cancellarono lo stile originale delle costruzioni al fine di ridurre i costi e la manutenzione e per adeguare il confort ai nuovi standard delle catene nazionali. I Motel cambiarono spesso proprieta' e molti chiusero definitivamente, nel 1960 la vita media di un Motel era diventata inferiore a nove anni.

    I Motor Inn delle catene in franchising divennero piu' grandi e lussuosi dei convenzionali Motel, tutti erano dotati di piscina e di ampi servizi comuni. Anche se il denaro era comunque costoso essi vollero comunque darsi un'aria di lusso e di ricchezza e incrementarono anche la sicurezza per i clienti con chiavi sempre piu' raffinate, un problema particolarmente sentito dai viaggiatori. In breve la standardizzazione mise fuori mercato i piccoli Motel a conduzione familiare che furono costretti a ridurre i prezzi sino a non poter piu' assicurare un livello accettabile di qualita'. Tranne rare eccezioni tutti furono costretti a chiudere. La varieta' architettonica che aveva caratterizzato i gli alloggi per i viaggiatori sino agli anni '60 fu sostituita dalla monotonia dei Motel in franchising, veramente indistinguibili da un luogo ad un altro, dall'Illinois alla California.

    Delle migliaia di Motel in servizio nei primi anni '60 rimangono ancora agibili oltre quelli citati anche il Munger Moss Motel a Lebanon, il Gardenway Motel a Gray Summit entrambi in Missouri e pochi altri lungo tutta la Route 66.



    Quando, negli anni '20, un numero sempre maggiore di americani comincio' a percorrere le highways, guidare e mangiare diventarono parte integrante della stessa esperienza.

    All'inizio la Route 66 offriva poche possibilita', i primi Campground e Motor Court permettevano a volte di cucinare mentre le alternative erano solo i ristoranti degli Hotel ed i cafe nei paesi, luoghi nati pero' in funzione del traffico ferroviario e non automobilistico.

    Nei primi anni '30 cominciarono ad apparire punti di ristoro lungo le strade e crebbero enormemente sino alla meta' degli anni '50 quando le catene in franchising nazionali si impossessarono quasi totalmente di questo ricco mercato. Gli stili di questi ristoranti o cafe' furono i piu' svariati in funzione dei gusti e delle possibilita' economiche dei proprietari, i vincoli architettonici erano meno stringenti rispetto a quelli dei motel e dei distributori di carburanti.

    Molto spesso e' impossibile trovare caratteristiche comuni e l'attenzione ai dettagli si rivela piuttosto scarsa, la funzionalita' e le ridotte esigenze di manutenzione furono in gran parte gli unici obiettivi dei costruttori.

    I ristoranti Drive-In nei quali si poteva pranzare senza scendere dall'auto furono i piu' caratteristici, dotati di una o piu' tettoie per la sosta hanno una struttura molto simile ai distibutori di benzina. Pochi di questi sono sopravvissuti sino ad oggi, lo Snow Cap a Seligman in Arizona ne e' uno degli esempi meglio conservati anche se costruito nei primi anni '40 ma secondo lo stile tradizionale. Il Pig Hip a Broadwell in Illinois e' una altro tipico esempio di punto di ristoro lungo la strada, piu' che per le decorazioni esterne basava il suo successo sulla qualita' del cibo e del servizio e sulla posizione strategica al bordo della strada.

    Altri esempi di stile semplice e funzionale si possono trovare ancora nel Club Cafe a Santa Rosa, New Mexico, nel Bob's Bar-B-Que ad Arcadia, Oklahoma e al Ted Drewes' Frozen Custard a St. Louis Missouri.

    Uno dei pochi esempi di locali progettati con pretese architettoniche e' il U-Drop Inn a Shamrock in Texas costruito in stile Art Deco' nel 1936 e dotato anche di stazione di servizio. Un altro caso e' il Mill a Lincoln Illinois, nato come cafe' fu ampliato diverse volte sino a diventare un ristorante con sale per banchetti ma sempre nel rispetto dello stile originale.

    Almeno un quarto dei ristoranti lungo la Route 66 offre anche altri servizi, rifornimento di benzina, cafe e a volte anche il pernottamento. Il famoso Roy's Cafe nel deserto della California ne e' un tipico esempio in grado di soddisfare tutte le esigenze degli automobilisti in transito.



    La struttura delle stazioni di servizio lungo la Route 66 si modifico' negli anni per adattarsi alle diverse esigenze della clientela ed alle strategie di marketing delle compagnie petrolifere.

    Queste ultime svilupparono i loro prototipi in installazioni campione e poi estesero la tipologia scelta in tutti gli angoli del paese contribuendo cosi' ancora di piu' alla sua totale omologazione. La filosofia corrente era che le stazioni di servizio dovevano essere immediatamente ed inequivocabilmente identificabili come distributori di carburanti e con le insegne della compagnia ben in vista, sia per attirare i clienti che per rassicurarli.

    Questo provoco' la nascita di strutture delle piu' varie fogge e colori ma in fondo molto simili tra loro negli stessi anni. Comunque il tipo fatto a casetta con tettoia fu prevalente finche' le stazioni di servizio non cominciarono a vendere altri prodotti come gomme, batterie ed accessori vari ed a riparare anche le auto come negli anni della Grande Depressione.

    Lungo il percorso della Route 66 si potevano trovare esempi di tutti questi stili, la casetta, la casetta con tettoia e anche con il garage per le riparazioni, fino al 1970 quando il prezzo della benzina aumento' improvvisamente e mise fuori mercato anche le ultime stazioni di servizio costruite nel decennio precedente.

    Le prime strutture per la distribuzione della benzina furono le pompe a caduta a fianco della strada ma quasi tutte erano gia' scomparse negli anni '20. Nel 1915 erano state introdotte quelle a pompaggio manuale e con il serbatoio interrato che si trovavano sui marciapiedi davanti ai negozi di alimentari che cominciarono a vendere anche benzina.

    Originariamente il carburante veniva venduto nei Drug Store dentro piccole taniche che servivano per riempire il serbatoio, le nuove pompe rappresentarono un grande progresso anche in termini di sicurezza.

    Nel 1920 una ordinanza dei vigili del fuoco decreto' la definitiva scomparsa dei primi distributori che sopravvissero ancora per poco nelle campagne.

    Mentre le pompe originali sono ormai solo nei musei, si possono ancora incontrare distributori che risalgono ai primi anni della Route 66, spesso costruiti con uno stile che richiama le case circostanti come il Funk's Grove County Store in Illinois ed il Budville Trading Company in New Mexico. Questa particolarita' deriva dal fatto che gli edifici originali erano nati per altri scopi e solo in un secondo tempo furono adibiti alla vendita di benzina.

    Tutti i punti di rifornimenti nei primi anni del secolo si trovavano sul ciglio della strada mentre i primi distributori Drive-In indipendenti introdussero notevoli innovazioni. Prima del 1915 solo pochi automobilisti usavano l'auto quando il tempo era inclemente poiche' si trattava di mezzi scoperti. Cosi' le macchine venivano riposte d'inverno e la vendita di benzina era un affare stagionale, 6 - 8 mesi all'anno e comunque poco lucroso. L'avvento di auto chiuse, utilizzabili praticamente tutto l'anno, fece diventare il carburante un prodotto appetibile ed al quale dedicare apposite strutture, specificatamente adattate alle funzioni da svolgere.

    Cosi' nacquero i distributori come li conosciamo oggi, un'area dedicata fuori dalla sede stradale e con le caratteristiche rampe di accesso. Originariamente i distributori non furono molto diversi dalle rivendite di legname o carbone con strade di ingresso fangose o ghiaiate. I simboli delle compagnie petrolifere che ancora oggi richiamano la pompa della benzina derivano da quel periodo nel quale non era facile capire dove poter rifornirsi.

    Dopo il 1920 le compagnie petrolifere trasferirono i loro punti vendita alla periferia delle citta', infatti la necessita' di spazio era diventata impellente ed il costo del terreno importante. Per lo piu' acquistarono i lotti all'incrocio delle strade in modo da avere l'accesso da due parti. Lo sviluppo delle citta' presto inglobo' queste aree nel tessuto urbano cosi' i distributori furono obbligati ad assumere un aspetto gradevole o almeno accettabile, consono al quartiere nel quale si trovavano.

    Le societa' studiarono stili che, senza ridurre la funzionalita' e la riconoscibilita' della stazione di servizio, la rendessero gradita ed accettabile dal vicinato. I piu' comuni erano cottage con a volte tetto spiovente o a cupola, finestre all'inglese e finiture tese a richiamare gli edifici federali.

    Percorrendo la Route 66 si possono vedere esempi di tutta l'evoluzione dei distributori, dai piu' semplici a Phelps in Missouri, a McLean, in Texas ed in Oklahoma, ai piu' sofisticati come a Chandler sempre in Oklahoma.

    Anche se loro funzione base rimane quella di vendere benzina le stazioni di servizio vollero assomigliare sempre di piu' a case per amalgamarsi con l'ambiente circostante. Spesso l'aggiunta di una tettoia volle simulare la veranda delle case vittoriane.

    Dopo il 1925 in molti distributori divenne possibile anche lavare la macchina, questo obbligo' i gestori ad asfaltare l'area e le rampe di accesso e spesso anche a rialzare il terreno in modo da permettere il drenaggio dell'acqua. Volendo prestare gli stessi servizi anche d'inverno cominciarono ad apparire coperture prefabbricate mobili o no. In pratica negli anni '30 l'edificio principale delle stazioni di servizio era quasi sempre affiancato da due box, uno per il lavaggio e l'altro per il cambio dell'olio e la manutenzione.

    Notevole e' l'esempio che si trova ancora ad Afton, Oklahoma, con originali decorazioni in stucco.

    La Depressione provoco' inoltre notevoli cambiamenti nell'aspetto e nell'organizzazione delle stazioni di servizio. Per contrastare la diminuzione nella vendita della benzina provocato dalla crisi economica, molte compagnie si videro costrette ad ampliare il numero dei prodotti offerti ed a predisporre ampie vetrine per l'esposizione di gomme,. batterie e accessori vari alla clientela di passaggio. L'originale punto vendita del carburante si venne arricchendo sempre piu' di altri prodotti e servizi adattando di conseguenza la sua conformazione ed il suo aspetto esteriore.

    Mentre durante gli anni '20 lo stile costruttivo dei distributori di benzina era volto principalmente a ridurre il loro contrasto con il paesaggio urbano, negli anni '30 invece le compagnie petrolifere cercarono di enfatizzarne la visibilita' anche perche' ormai si erano spostati per lo piu' in zone periferiche. I tetti divennero a terrazza e l'ufficio centrale fu collegato con le aree per i servizi. Le vetrine divennero grandi e le pareti a stucco o in mattoni furono dipinte con i colori della compagnia per facilitarne una immediata riconoscibilita'. Decorazioni in terra cotta diventarono popolari negli anni '30 mentre la porcellana domino' gli anni '40 e '50 permettendo decorazioni a colori vivaci molto visibili anche nelle ore notturne grazie all'impiego massiccio di tubi al neon.Infatti molti distributori cominciarono a restare in servizio 24 ore su 24.

    L'impiego di elementi prefabbricati e la standardizzazione imposta dalle compagnie petrolifere ridussero drasticamente i costi di costruzione e permisero di allestire punti vendita molto rapidamente, eventualmente spostandoli se il luogo non si rivelava sufficientemente proficuo.

    Tutte i componenti furono scelti in modo da ridurre al minimo le esigenze di manutenzione. I materiali originali come legno e acciaio vennero progressivamente sostituiti con materie plastiche che gia' negli anni '60 costituivano la gran parte delle decorazioni esterne delle stazioni di servizio.

    Lungo la Route 66 si ha modo di apprezzare tutta l'evoluzione delle stazioni servizio, dalle classiche decorate in porcellana a Ask Fork e Winslow in Arizona, Chenoa e Calinville in Illinois cosi' come in New Mexico ed in Texas. Purtroppo in alcuni casi le piastrelle sono state rimosse e l'edificio si trova oggi in cattive condizioni ma ancora in uso.

    Negli anni '50 e '60 le compagnie petrolifere imposero una quasi totale omogeneita' negli stili delle stazioni di servizio per incrementarne ulteriormente la visibilita' e la riconoscibilita', solo pochi distributori indipendenti conservarono caratteristiche uniche e specifiche.




    Anche se spesso senza ambizioni architettoniche, gli edifici commerciali lungo la Route 66 presentano aspetti curiosi ed interessanti dovuti in gran parte allo sforzo dei proprietari per attrarre l'attenzione della clientela di passaggio.

    Si tratta di attivita' commerciali tra le piu' disparate, vendita di automobili, ricambi, negozi di alimentari e merci varie, souvenir locali e Trading Post.

    I negozi cominciarono a sorgere verso la fine degli anni '20 quando gli imprenditori locali si resero conto delle potenzialita' commerciali legate alla strada e pensarono di unire l'offerta di servizi a quella di beni agli automobilisti di passaggio, i primi veri e propri turisti. Infatti anche con la ferrovia arrivavano nei luoghi piu' sperduti persone attirate dalla bellezza dei paesaggi, ma il numero era cosi' ridotto da non giustificare il sorgere di alcuna attivita' commerciale specifica.

    L'automobile cambio' rapidamente non solo il paesaggio urbano delle citta' e dei villaggi lungo la strada ma anche le attivita' e lo stile di vita degli abitanti.

    Una delle caratteristiche comuni sin dal loro sorgere fu la costruzione degli edifici con materiali e stili locali e immense insegne volte a risvegliare la curiosita' del viaggiatore ed ad attirare i potenziali clienti all'interno del negozio. Spesso le decorazioni interne sono ispirate a motivi indiani e quelle esterne sono rappresentate da ampi murales sullo stesso tema.

    Spesso l'architettura richiama lo stile Pueblo Revival ma con infinite varianti ed intepretazioni personali. Il Claremore Auto Dealership a Claremore in Oklahoma e' una degli esempi piu' significativi di questa tendenza.

    Originariamente l'edificio era costruito di mattoni con intonaco a stucco e decorazioni geometriche nel tentativo di imitare le costruzioni spagnole. Un'altra struttura interessante e' il Bristow Motor Company sempre in Oklahoma.

    Le Trading Post erano molto diffuse nelle praterie del West, oggi solo alcune sono state ristrutturate e mantengono le funzioni e l'aspetto originali come la Santo Domingo Trading Post a Santo Domingo Pueblo in New Mexico. La maggior parte, come la Budwille Trading Company sempre in New Mexico, sopravvive a mala pena con le strutture esterne ampiamente rimaneggiate e numerose mani di intonaco sopra quello originale.

    Le strutture, chiamate familiarmente "Turist Trap", trappole per turisti o "Snake Pits", bocche da serpente, sono molto piu' primitive e caratterizzate da pareti a tinte vivaci, a volte palizzate come intorno ai vecchi forti delle giubbe blu, enormi cartelli segnaletici. Questi locali rivestono scarsa importanza stilistica per l'ingenuita' e l'approssimazione con la quale sono realizzate ma rappresentano comunque un elemento caratteristico e di colore lungo la Route 66 ad ovest del Texas.

    Nei pressi di Winslow, Arizona, il Jackrabbit Store, con la sua tipica insegna "Here IT IS", eccolo, offre un buon esempio della semplice ma funzionale architettura che fu comune ai negozi di souvenir. La costruzione e' di mattoni e pietra con tetto a terrazza, pompe di benzina sul marciapiede anteriore, motivi indiani dipinti sulle pareti esterne e una enorme insegna. Il coniglio gigante su una sella di fronte al negozio era un tipico stratagemma per attirare i bambini ed i fanatici delle fotografie ricordo.

    In altre forme si ritrova la stessa tecnica in tutti i negozi per turisti lungo la Route 66 ed in particolare quelli ad Hollbrook, nei pressi della Foresta Pietrificata, specializzati nella vendita di reperti fossili.

    Lo spirito legato a queste attivita' commerciali sopravvive ancora oggi, in New Mexico ed in Arizona ne esistono ancora numerosi vistosissimi esempi come il Yellowhorse's Trading Post ed il Fort Courage che continuano ad attirare legioni di visitatori. Gli edifici sono stati in gran parte rifatti o rimodernati ma conservano un fascino indiscutibile nella loro semplicita' ed ingenuita'.

    Il Round Barn ad Arcadia, il Galloway Totem Pole Park a Foyil, il Blue Whale vicino a Catoosa, tutti in Oklahoma insieme alle Meramec Caverns a Stanton in Missouri ed il Coleman Theater a Miami rappresentano alcune della maggiori attrazioni lungo la parte est della Route 66.

    Benche' differenti nello stile e nelle funzioni rappresentano comunque buoni esempi di quello che attendeva il viaggiatore lungo la Route 66 nei suoi anni d'oro e offrono una indispensabile occasione per rendere il viaggio sempre vario ed interessante.




    Naturalmente si puo' percorrere la Route 66 in entrambe le direzioni, ma viaggiare da Est ad Ovest e' il modo piu' naturale ed entusiasmante, dal freddo e dalle nebbie dei Grandi Laghi verso il sole della California.
    Non commettete l'errore di correre o di cedere alla tentazione delle Interstate, 2.400 miglia sono tante ma possono diventare 3 giorni di noia o 10 - 15 di gioia e sorprese.
    Gustate tutto cio' che la 66 ha da offrire e all'arrivo vi sembrera' sempre di aver fatto troppo presto.
    Siate Viaggiatori non "turisti mordi e fuggi", fermatevi spesso e raramente una sosta sara' stata una perdita di tempo.
    Le piccole citta' offrono il meglio per alloggiare in modo confortevole ed economico.
    Anche se un Motel di una catena nazionale e' a portata di mano, esplorate prima quelli locali gestiti in prima persona dai proprietari e avrete sorprese entusiasmanti. Chiacchierate un po' con il titolare e date prima un'occhiata alla stanza per essere piu' tranquilli.
    Lo stesso per i ristoranti, ne vale la pena.
    Poiche' verrete subito individuati come viaggiatori, non rifiutate di scambiare impressioni con i locali, anzi chiedete informazioni sul tempo e sulla strada, la Route 66 e' fatta di persone non solo di asfalto e cemento.
    Attenzioni ai limiti di velocita' specialmente attraversando i piccoli paesi, la vostra targa puo' attrarre irresistibilmente lo zelante poliziotto locale che potrebbe non lasciarsi sfuggire la rara occasione di multare un cittadino di Chicago o di qualche altra grande metropoli come risulta dalla vostra targa..
    Non diventate un suo ambito trofeo.
    Alcuni quartieri delle grandi citta' possono essere poco sicuri specialmente a tarda notte. Cercate di evitarli ma comunque guidate sempre con sicurezza anche se vi siete perduti e non uscite dall'auto per chiedere informazioni se non di fronte a ristoranti frequentati o stazioni di servizio ben illuminate e dotate di personale.
    Se non sapete proprio dove andare non girate in tondo, scegliete una strada diritta e larga e seguitela sino in fondo con fiducia, portera' pure da qualche parte dove poter chiedere informazioni o fare il punto.
    Non mostrate mai di essere un turista sperduto anche se e' esattamente la vostra situazione.
    Comunque la pericolosita' delle citta' americane e' mediamente inferiore a quella riscontrabile in Europa. Nei piccoli centri lungo la Route 66 potete anche lasciare la macchina aperta.
    La lingua o meglio le lingue che si parlano lungo la Route 66 possono essere un problema per chiunque la percorra, Americano, Inglese od Europeo che sia. Non e' comunque il caso peggiore infatti gran parte della gente che si incontra vi si e' stabilita da non piu' di una generazione quindi l'accento e' ancora in buona parte comprensibile.
    Molto peggio sono le zone di piu' antica colonizzazione lungo il Missisipi.
    Un caso a parte e' il Texas che si vanta di avere una sua lingua nazionale ed in buona parte e' vero.
    La gente comunque si dimostra cortese e paziente con il viaggiatore che parla con accento strano ed esotico e si riesce sempre a comunicare.
    Dopo l'Oklahoma e' molto usata anche la lingua spagnola anche se nella variante messicana e con molte parole prese dall'inglese e pronunciate a modo loro.
    Se viaggiate con una auto a noleggio scegliete una compagnia a diffusione nazionale per non restare bloccati da qualche parte senza un' immediata auto di ricambio dalla filiale piu' vicina.
    Controllate accuratamente quanto vi costera' lasciare l'auto in un posto diverso da quello in cui l'avete noleggiata (Drop-off charge), diversamente potreste avere sorprese molto costose. Se possibile riportatela sempre al punto di partenza.
    Le tariffe migliori si spuntano nei centri minori, Chicago e' uno dei posti piu' cari in assoluto.
    Non lesinate con le assicurazioni, sono generalmente care ma eviterete di rovinarvi il viaggio anche solo per un banale problema meccanico o di salute.
    La Corvette e' l'auto mitica della Route 66 ma e' anche la piu' inadatta per un viaggio cosi' lungo. D'estate si raggiungono temperature che mettono a dura prova anche i migliori condizionatori mentre in inverno le bufere di neve non sono infrequenti nel South West.
    Il meglio e' una comoda berlina di medie dimensioni e con un ampio bagagliaio, si tratta di trascorrevi in media 10 - 12 ore al giorno e il confort e' indispensabile.
    Non siate invadenti percorrendo strade private o fotografando cose e persone senza chiedere prima il permesso. Soprattutto gli indiani possono essere molto suscettibili se non si chiede prima gentilmente il loro consenso ed hanno ragione !
    Lasciate fare certe cose solo ai Giapponesi, tanto li conoscono anche loro e non ci bada piu' nessuno.
    Le iperboli sono una consuetudine in America e ancora di piu' sulla Route 66, vanno prese con il giusto senso dello humor.
    Siate coscienti che quello vantato dall'insegna come "il miglior Hamburger del mondo" puo' non essere diverso da quello che troverete in mille altri posti lungo la strada, fa parte del fascino e dello stile della Route 66.
    State al gioco e non permettevi mai di contraddire chi ve lo ha cucinato, la liberta' di pensiero e' invece sancita dalla Costituzione.
    Tra Chicago e Los Angeles troverete almeno un centinaio di posti che dichiarano di servire il "miglior caffe' della Route 66". Ognuno e' libero di pensarla come vuole.
    Se siete collezionisti o insaziabili raccoglitori di souvenir la Route 66 e' il vostro paradiso ma non dimenticate che alla fine dovrete anche portarveli a casa e farveli entrare.
    Non raccogliete nulla nella Foresta Pietrificata, i Rangers sono gentili ma molto attenti.
    Appena fuori potrete acquistare di tutto dagli indiani per pochi dollari, spesso anche patacche indescrivibili spacciate per "Ossi di Dinosauro". State al gioco ma non fatevi fregare.
    E' molto importante avere sempre sempre una buona riserva di carburante nel serbatoio, almeno meta' livello.
    In Texas, puo' sembrare impossibile, ma alla domenica le pompe di benzina lontano dalle Interstate sono chiuse ed in Arizona molte sono abbandonate e asciutte lungo la vecchia Route 66.
    Anche se il viaggio e' piacevole le miglia che si percorrono sono tante, fate controllare spesso il livello dell'olio e lo stato delle gomme. Doverne cambiare una in mezzo al deserto con oltre 40 gradi all'ombra, indicazione puramente teorica visto che non c'e' , puo' essere un'esperienza assai poco gradevole.
    Viaggiando nei mesi estivi il condizionatore non e' un opzional ma parte integrante della vostra vita specialmente in New Mexico, Arizona e California. Usatelo con criterio e abbiatene cura.
    Viaggiando sempre con una riserva di qualche litro d'acqua a testa, vi permetta' di aspettare i soccorsi nel deserto come una entusiasmante avventura e non come una tragedia da dimenticare. Non ci lascia la pelle quasi mai nessuno ma ogni regola ha le sue eccezioni.
    In caso di guasto all'auto in una zona desertica o poco frequentata, fermatevi al bordo della strada e appendere il fazzoletto piu vistoso che avete all'antenna della radio.
    Attendete con fiducia i soccorsi che arriveranno in poche ore, magari chiamati da un aereo che pattuglia la zona.
    Non avventuratevi fuori dalle strade statali o in ore notturne perche' il soccorso potrebbe non arrivare che dopo moltissime ore o giorni.
    Accettate aiuto con fiducia dagli automobilisti di passaggio, fuori dalle grandi citta' la delinquenza e' praticamente inesistente e tutte le bande di rapinatori, tipo J. James, si sono estinte da oltre un secolo. Cosi' assicurano tutti, deve essere vero.
    Lungo tutto il percorso della Route 66 ma specialmente in Arizona e New Mexico capita di attraversare citta' abbandonate ed in rovina a causa delle nuove Interstate che le hanno tagliate fuori dal flusso del traffico.
    Vi si respira un'atmosfera magica ed inquietante, il silenzio, rotto magari solo dal vento e dal cigolio di una vecchia insegna arrugginita, e' quasi palpabile.
    Non sono luoghi tristi da superare senza indugio ma parte integrante della strada e della sua storia e come tali vanno apprezzati per capire l'importanza della Route 66 per la gente che gli doveva la vita ed il lavoro.
    Spesso queste Ghost Towns sono meno deserte di quanto si possa credere percio' non allontanatevi dalla strada, non entrate in edifici pericolanti od in cortili coperti d'erba, qualche abitante, uomo od animale, che vi sta osservando a vostra insaputa, potrebbe non gradirlo.
    Ad Ovest dell'Oklahoma il Serpente a Sonagli non e' un animale in via d'estinzione.
    La radio non e' solo un accessorio dell'auto ma parte integrante del viaggio.
    Percorrere la Route 66 e' come vivere un lungo film d'avventura e la colonna sonora e' indispensabile per apprezzarlo sino in fondo. Le emittenti locali trasmettono un segnale di ottima qualita' e coprono normalmente alcune centinaia di miglia ciascuna, quindi svariate ore di viaggio.
    Ogni stazione ha una caratteristica ben precisa e definita, Country Music, Light Rock, Hard Rock, Jazz o altro e la pubblicita' occupa solo pochi minuti ogni ora insieme alla previsioni del tempo e alle informazioni locali.
    Viaggiando 10-12 al giorno senza la colonna sonora giusta puo' diventare molto noioso e poi la pubblicita' locale fornisce sempre informazioni aggiornate sui posti migliori dove mangiare ed alloggiare.
    Assicuratevi prima di partire che anche gli altri compagni di viaggio abbiano gusti musicali compatibili col vostro, pena risse furiose in mezzo alla prateria.
    Tranne che in alcuni tratti dell'Arizona tutta la Route 66 e' servita da emittenti in FM. Le stazioni AM trasmettono normalmente poca musica e molto parlato, in gran parte sermoni di incredibili sette religiose, val la pena di ascoltarle di tanto in tanto per capire lo spirito e la mentalita' della gente che vive sperduta nel profondo West.
    Le radio sono un pezzo d'America molto importante come i Fast Food ed i Motel, a differenza delle emittenti televisive, spesso solo contenitori di spot pubblicitari.
    Affrontate il viaggio muniti di una, meglio due, buone carte di credito, tipo Visa, Master Card o American Express.
    Oltre ad assicurarvi una ampia riserva di denaro in caso di necessita', esse sono indispensabili per noleggiare l'auto e fare prenotazioni nei motel evitando inutili ricerche a tarda sera in posti sconosciuti e con tutta la stanchezza del viaggio sulle spalle.
    Ma non basta, per la mentalita' pragmatica degli americani i vostri documenti di identita' non hanno molta importanza, non gli interessa chi siete ma se siete in grado di pagare per il servizio che vi forniscono.
    Una buona carta di credito dimostra che avete "credito", il passaporto magari di uno stato straniero e lontano, dice molto poco per loro.
    I bar e i ristoranti che sembrano chiusi a prima vista, piccole finestre ed un ingresso poco visibile, si rivelano generalmente i piu' accoglienti ed interessanti una volta all'interno.
    Il segreto e' controllare il numero di auto locali nel parcheggio per avere subito la percezione della clientela che li frequenta. I locali non per turisti non hanno alcun bisogno di farsi pubblicita', chi li frequenta da una vita sa benissimo se sono aperti e come si entra.
    Lasciate perdere il menu' o richieste strane, potreste irritare o mettere in difficolta' il gestore, chiedete sempre cosa c'e' di buono oggi e scambiate due chiacchiere con la cameriera, soddisfazione garantita e prezzi onestissimi.
     
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  2. rolex
     
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    Troppo lungo? : :21.gif: : : :21.gif: : : :21.gif: :
     
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  3.  
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    grey shark

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    Sono gloria,ho lasciato la patente sul tavolo, accanto alla frutta

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    un pochino, lo leggerò con calma.

    Comunque da amante delle moto, mi piacerebbe andarci in moto , sai che bello...dostese lunghissime di terra..bellooooooooooo
     
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  4. rolex
     
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    Puoi dirlo forte, infatti si vedono più moto che auto nella Route 66, sai che bellezza di moto ho visto? Da paura...
    Ho visto gruppi anche di 50-60 Harley di cui tante aerograf. stupende tutte assieme, ma anche semplici coppie in una singola moto.

    Consigliato.

    Organizzano anche dall'Italia dei tour dove puoi portare la tua moto. Figurati che ci sono tour anche in vespa ihhiihi
     
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  5. 10baggio
     
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    un sogno, spero di fare il coast to coast a breve
     
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  6. rolex
     
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    CITAZIONE (10baggio @ 15/4/2009, 16:45)
    un sogno, spero di fare il coast to coast a breve

    Se ti serve qualche consiglio personale, siti utili etc, chiedi pure... :occhiolino:
     
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5 replies since 4/4/2009, 04:35   166 views
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