Le diete vegetariane

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  1. giunela
     
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    A tavola Nuovi studi sottolineano il pericolo di squilibri nutrizionali
    Le diete vegetariane:
    veri vantaggi, possibili rischi
    Le regole per ricavare il meglio dai menu «verdi»

    Giorgio Vasari racconta che Leonardo da Vinci non sopportava di vedere uccellini chiusi in gabbia e, pagando il prezzo richiesto, restituiva loro la libertà. Il Maestro amava a tal punto gli animali da essere diventato vegetariano. È possibile che proprio la dieta vegetariana, dai molteplici riconosciuti vantaggi per la salute, possa aver contribuito all'emiparesi di cui soffrì Leonardo negli ultimi anni della sua vita? Se lo domanda un ricercatore dalle pagine del Journal of Medical Biography. La causa sarebbe la carenza di vitamina B 12 (presente solo negli alimenti di origine animale) che si riscontra con una certa frequenza nei vegetariani e soprattutto nei vegani.

    Questa vitamina, insieme ad altre del gruppo B, è coinvolta nel metabolismo dell'omocisteina, una sostanza che, se in eccesso nel sangue, è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Perciò, proprio gli elevati livelli di omocisteina potrebbero spiegare l'ictus cerebrale, e quindi l'emiparesi, di cui soffrì Leonardo. Ma le diete vegetariane stanno richiamando l'attenzione anche per il possibile legame, nei più giovani, con uno scorretto rapporto con il cibo. Lo suggerisce uno studio, pubblicato dal Journal of the American Dietetic Association, che ha coinvolto 2500 adolescenti e giovani adulti: ha evidenziato che i vegetariani avevano sì abitudini alimentari più corrette e, nel caso dei giovani adulti, anche minori problemi di sovrappeso, ma presentavano un aumentato rischio di disordini del comportamento alimentare. Circa il 20% dei vegetariani (contro il 5% di chi non era mai stato vegetariano) riportava infatti di incorrere in abbuffate compulsive. E fra chi aveva seguito in precedenza una dieta vegetariana era più frequente il ricorso a comportamenti non salutari di controllo del peso (pillole per dimagrire, lassativi, diuretici).

    «Seguire un'alimentazione vegetariana corretta — commenta Anna Tagliabue, direttore del Centro di ricerche sulla nutrizione umana e i disturbi del comportamento alimentare dell'Università di Pavia — non viene considerato un fattore di rischio per la comparsa di disturbi alimentari, anche se è vero che molte persone con disturbi "sottosoglia" o conclamati scelgono questo tipo di nutrizione. La scelta di un'alimentazione vegetariana, o vegana, può però meritare un' attenta valutazione se il giovane che decide di eliminare alcuni alimenti dalla propria dieta lo fa spinto dal desiderio di controllare il peso. In questi casi (come sempre quando un adolescente decide di mettersi a dieta) è opportuno valutare la presenza di un disagio psicologico sottostante l'insoddisfazione per il corpo». Detto questo, va sottolineato che le diete vegetariane varie e bilanciate (vedi tabella) sono salutari, nutrizionalmente adeguate e offrono benefici nella prevenzione di certe malattie: lo afferma in modo chiaro un documento dell'American Dietetic Association, che trova conferma in alcuni articoli recentemente pubblicati dall'American Journal of Clinical Nutrition.

    In questi articoli si ribadisce che i vegetariani sono meno soggetti all'obesità e alla malattia coronarica e, probabilmente, anche a ipertensione e diabete. Inoltre, sembrano moderatamente più protetti verso i tumori e godere di un'aspettativa di vita maggiore. «Non dimentichiamo però — ricorda Carlo Cannella, ordinario di Scienza dell'alimentazione all'Università La Sapienza di Roma — che l'uomo è onnivoro, come dimostrato dalla diversa morfologia dei denti: incisivi (per tagliare), canini (per dilaniare), molari (per triturare). Non è nutrizionalmente corretto un comportamento vegetariano "stretto", detto anche "vegano". Al contrario, il vegetariano che usa anche il latte e l'uovo riesce, selezionando bene i cibi vegetali (cereali con legumi e frutti a guscio) ed unendoli quotidianamente a quantità discrete di latte (250 ml) e di uova (3 o 4 la settimana), a non farsi mancare nulla, sia pure dovendo ingerire un maggior volume di cibo stante la minore densità calorica degli alimenti vegetali». E non dimentichiamo che le diete vegetariane hanno un impatto più favorevole sull'ambiente.
    Carla Favaro
     
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0 replies since 19/4/2009, 10:11   53 views
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